Castell'Arquato dai colli della Val d'Arda

Castell’Arquato

Il borgo di Castell’Arquato rappresenta una delle mie tappe preferite per immergermi per qualche ora in un mondo medievale, e per gustare, ad orario aperitivo, ottime selezioni di salumi e vini rossi.
Distante un’oretta da Milano, la val d’Arda ha da sempre avuto un importante ruolo come via di comunicazione, la cui testimonianza è data dai molti castelli e rocche che puntellano le cime dei colli della zona. Castell’Arquato si è sviluppato per questo motivo.

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Prime notizie del castrum si hanno in epoca romana, ma lo sviluppo del borgo si ha in pieno medioevo, seguendo il destino delle famiglie governanti di Milano. Per cui il borgo, sviluppatosi su di un colle sul torrente Arda, si ampliò prima sotto i Visconti ( che costruirono l’omonimo torrione ), per passare brevemente sotto gli Scotti e poi gli Sforza. Con il declino di questi, Castell’Arquato entrò a far parte del Ducato di Parma e Piacenza fino alla conquista sabauda del nord Italia, e la nascita dello stato italiano.
Giungendo dalla strada provinciale 4 ( stando attenti agli innumerevoli autovelox ) si ha una vista completa del borgo arroccato, con la sua torre a dominare, e controllare, la valle sottostante.
Alle pendici della rocca, ci sono innumerevoli parcheggi, da cui si può iniziare la conquista del colle.

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Entrando dall’arco che collega via Dante a via Sforza Caolzio, si inizia la salita alla piazza principale. Deviando per via Fontane del Duca, si giunge ai piedi dell’imponente torrione Farnesiano e al palazzo del Duca, alle cui fondamenta è presente un antico lavatoio (con fontane ancora funzionanti ) che veniva utilizzato dalle donne per lavare pargoli e panni.

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Proseguendo la salita, si giunge ad un ulteriore cancello a cui guardia è il suggestivo ristorante Stradivarius ( di proprietà della famosa famiglia di liutai ). Superata l’ultima cinta difensiva, si prosegue con l’ultimo strappo, che porta nella piazza centrale del borgo, dominata dalla rocca viscontea e dal palazzo del podestà.

L’imponente rocca a pianta quadrangolare, e cinta da un fossato scavalcato da ponte levatoio, ospita al proprio interno, il museo di vita medievale. L’articolato palazzo del podestà, sede dei governi passati, ha subito diverse modifiche nel corso dei secoli, con l’aggiunta come la scala coperta quattrocentesca.

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Suggestivo il parco che costeggia la torre difensiva, e che si affaccia sulla vallata sottostante. Da qui, si raggiunge alla Collegiata di Santa Maria, una delle chiese più antiche del territorio piacentino ( se ne ha notizia sin dal 700 d.c. ) utilizzata ai tempi come pieve battesimale.

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All’esterno, il portico del Paradiso, si affaccia sul palazzo del Podestà.
Dalla piazza centrale, propio dietro l’uffico informazioni, si possono gustare abbondanti taglieri alla Locanda del Verro, gustando ottimi vini e ampie selezioni di birre artigianali.

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Se poi si è proprio appassionati di medioevo, e si vuole passare un weekend tra battaglie, cavalieri, antichi mestieri, vino forte, baruffe e epiteti cavallereschi, non si può saltare la manifestazione di rivivi il medioevo, che si svolge a Settembre, con rivisitazioni storiche, parate e duelli, nella cornice di uno dei borghi più belli d’Italia.

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Dove dormire:

B&B del Ducato:

Ai piedi del Torrione Farnesiano, in un’antica corte completamente ristrutturata, troviamo alloggio per la notte in un fantastico B&B. Oltre all’immenso portico che ci accoglie ( essendo fine inverno, non è ancora abbastanza caldo per sfruttarlo ), l’interno è un interessante fusione tra passato ( mobili in legno, soffitti con travi a vista, letti nobiliari) e opere d’arte contemporanee. Essendo Valery ed io ( con il piccolo Sigfrido ), ed i nostri amici Vincent e Vega, gli unici ospiti della magione, abbiamo per la notte un castello tutto nostro. E pur con un poco di timore che il luogo possa essere dimora di fantasmi di nobili decaduti, passiamo una piacevole nottata nella sala comune, al cospetto di una buona birra artigianale ( gjulia ), tra una strimpellata e l’altra al pianoforte. Colazione ottima, con solo prodotti fatti in casa.

web: bbdelducato.com

Prezzi: 100 € stanza doppia + pupo

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Dove Mangiare:

Locanda del Verro:

Come dice il nome, il porco è il protagonista assoluto del luogo. In tutte le nostre visite a Castell’Arquato, non abbiamo mai saltato un appuntamento con gli abbondanti taglieri di salumi socali, bagnando il tutto con buon vino autoctono. Quindi giù di culaccia, culatello, coppa ( tutto elencato con strettissimo accento piacentino ). Da provare anche l’ottima cucina. E se non si è amanti del vino, il locale possiede una selezione di oltre 50 birre artigianali. Imperdibile.

Prezzi: Tagliere infinito di salumi + Gutturnio x4, 25 € a coppia

Taverna del Falconiere:

Ristorante tradizionale, elegante e raffinato, in un edificio storico, con fantastici soffitti a cassettoni e un camino a muro che potrebbe ospitare una persona. Purtroppo Siggy non era nelle sue serate migliori, per cui abbiamo dovuto fargli fare diversi giri della sala, stando attenti che non andasse a rifugiarsi nel camino. Carne ottima!

Prezzi: una portata più vino e dolce 25€ ( 100 € in quattro + Sigfrido )

Trattoria la Crocetta dei Quattro Diavoletti:

Ristorante senza pretese, ma che mantiene una tradizionale aria casalinga. Personale molto cortese e piatti tipici della zona molto buoni. Ottimo per una pausa pranzo.

Prezzi: Molto contenuti

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