La prima tappa del tour della Foresta Nera, partendo da Basilea, comodamente raggiunta in treno da Milano (con biciclette a carico). Risaliamo l’imponente Reno, venendo funestati da temporali, forature, e mancanza di provviste.
La Mappa
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Dati e Altimetria
Risalendo il Reno
partiamo dalla stazione Centrale di Milano in una mattina di Agosto. Destinazione, Basilea.
Il treno della SSB percorre la distanza tra le due città in circa 4 ore, con arrivo previsto per mezzogiorno. Con Trenitalia il supplemento per la bicicletta non è stato possibile acquistarlo dagli sportelli, a causa di problemi con il sistema informatico. Questo da un’idea di quanto sia ancora da sviluppare il cicloturismo in Italia.
Sul treno decidiamo la prima tappa del viaggio. Bad Säckingen, lungo le coste tedesche del Reno, al confine con la Svizzera. Basilea la vedremo solo di sfuggita. Abbiamo deciso di evitare pernottamenti in Svizzera, per mantenere bassi i costi.
Il treno arriva in stazione a Basilea in perfetto orario (ovviamente). Il primo impatto con la città è molto positivo, sia per la bellezza delle case a graticcio e del centro cittadino, sia per la cultura ciclabile. Ogni stop è provvisto di corsia per le biciclette e relativi semafori, e si nota l’educazione degli automobilisti nei confronti dei ciclisti. Nulla a che vedere con i pericoli da affrontare nelle città italiane.
Attraversiamo velocemente Basilea, superando il Reno e dirigendoci a Est, seguendone il corso. Raggiungiamo in breve tempo il confine tedesco, sprovvisto di controlli. Il sole è alto in cielo, sono circa le 13, il clima è piacevole. Contiamo di arrivare in breve tempo alla nostra meta di Bad Säckingen. La bici ci porta ad oltrepassare piacevoli paesini ben tenuti, attraversando quartieri residenziali caratterizzati da basse villette e giardini perfetti. Si percepisce la ricchezza del luogo.
Raggiungiamo Wyhlen, Herten, Warmbach e la più grande Rheinfelden, in cui ci fermiamo a comprare qualcosa da mangiare in un supermercato. Le mappe della Kompass sono perfette, ma riusciamo comunque a sbagliare strada inoltrandoci nella boscaglia che segue gli argini del fiume. La stanchezza comincia a farsi sentire. Sono ormai le 16:00 ed abbiamo ancora una decina di chilometri da percorrere, quando foriamo una gomma. Le prove di cambio copertone effettuate a casa risultano essenziali, ma l’attività ci fa perdere comunque del tempo. E come se non bastasse, appena ripartiti, un cavo per il fissaggio delle borse alla bici si sfila, attorcigliandosi irrimediabilmente tra i denti delle corone. Altro tempo per tagliare il cavo e sbrogliare l’intreccio.
Bad Säckingen
Giungiamo, finalmente, a Bad Säckingen verso le 18:00, stanchi, sporchi e affamati. Vogliamo trovare solo un posto dove rinfrescarci. Chiediamo al primo B&B che troviamo, ma è tutto occupato. Al che ci dirigiamo all’ufficio turistico, chiuso. Demoralizzati, la signora del primo B&B ci indica una fattoria fuori paese, con lo spazio per le tende. Non facciamo in tempo a percorrere pochi metri, che scoppia un tipico temporale estivo, senza darci la possibilità di trovare riparo. Non siamo fatti di zucchero, pensiamo.
Stanchi, sporchi, affamati ed anche fradici, arriviamo alla fattoria, iniziando a pensare di aver imboccato la strada per la peggior vacanza della nostra vita. Mai pensiero si rivelerà più errato.
Lo spazio tende è impraticabile per il recente acquazzone, ma non il fienile. Le camere nel fienile sono separate da balle di fieno, il pavimento, in legno, ricoperto di fieno. Condividiamo lo spazio aperto con una famiglia di francesi con 3 figli piccoli (tre figli piccoli a dormire in un fienile?! Impensabile per dei genitori italiani). Riusciamo finalmente a rilassarci. Depositiamo i bagagli in stanza (!) e ci facciamo una doccia, per toglierci di dosso la stanchezza della giornata.
Andiamo subito a cenare. Cena tipica tedesca. Insalata con cetrioli e salsina di yogurt con bistecca e patate. Abbiamo il primo incontro con il Kraeuterbutter, delizioso sulla carne, che incontreremo in quasi tutti i piatti ordinati in vacanza. Altra gradita scoperta è il Cafe Gross con biscotti allo zenzero.
Post cena passeggiamo per il centro cittadino. Visitiamo (solo esternamente perché chiusa) la cattedrale gotica di St. Fridolin, datata 1300 d.c., attorno alla quale si è sviluppato il paese. Suggestivo attraversare il Reno sul ponte di legno coperto più lungo di Europa, che collega Bad Säckingen al dirimpettaio svizzero, Stein.

Coricati sulla paglia, nei nostri sacchi a pelo, commentiamo la giornata. Oggi abbiamo scoperto tutti i problemi che si nascondo in un viaggio cicloturistico. Problemi tecnici (partire con un minimo di abilità nel cambio gomme, e con l’attrezzatura per la comune manutenzione della bicicletta), problemi logistici (non rimanere mai senza acqua e cibo, e capire che per fare pochi chilometri, ci si può mettere parecchio tempo), problemi climatici, che problemi non sono. Ci rendiamo conto che con un minimo di organizzazione, tutti i problemi si risolvono, per cui ci facciamo abbracciare dal fieno, pronti per la tappa di domani.