La prima tappa di riavvicinamento a Basilea, risalendo il Reno fino a Breisach
Da Khel, dobbiamo percorrere più di 120 km in due giorni per raggiungere Basilea, da cui avremo il treno che ci dovrà riportare a Milano. Risaliamo il corso del Reno, percorrendo l’interminabile e monotono argine, in un viaggio a tratti onirico.
Foresta Nera – Tappa 9: Mappa
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Cronaca di Tappa
Siamo arrivati quasi alla conclusione del nostro tour della Foresta Nera, dobbiamo per cui ritornare verso Basilea, da cui, tra due giorni, abbiamo il treno che ci riporterà a Milano. La città svizzera dista da Khel poco più di 120 km. Sarà un lungo tragitto.
Partiamo dall’accogliente Gasthof Sonne, dirigendoci nuovamente al centro di Khel, per ricongiungerci al Reno. Lungo l’argine del fiume, un’ininterrotta serie di strade sterrate e ciclabili porta dritti a Basilea.
Siamo usciti ormai dal fresco riparo che ci garantivano gli alberi della Foresta Nera. Siamo scesi di quota, il sole di Agosto si fa sentire. La strada che costeggia il fiume non concede protezione dai caldi raggi, essendo costruita sulla cresta dell’argine, sopra la linea degli alberi. Maciniamo quindi chilometri monotoni, con l’incidere regolato ogni 100 mt dalle cartelli bordo fiume, e dalle pietre miliari ogni chilometro. E così, avanti, tutto uguale, chilometro dopo chilometro. Qualche sollievo lo troviamo quando il percorso lascia l’argine per inoltrarsi nella macchia interna. Nel fitto degli alberi scoviamo postazioni per il bird watching di uccelli acquatici. Ci concediamo una pausa al traghetto che unisce Rhinau, in Francia, con Kappel, sulla sponda tedesca.
Siamo a poco più di metà tappa, di circa 90 km, per cui riprendiamo velocemente il tragitto, alternando il monotono tracciato sull’argine del fiume, con incursioni nella macchia interna.
Dopo una lunga giornata, intorno alle 18, arriviamo a Breisach am Rhein. Le residue forze ci consentono di raggiungere un albergo vicino al centro, il primo che troviamo (probabilmente l’Hotel Restaurant Bären), che risulta accogliente, e con gli ingressi delle camere che si affacciano sul cortile interno dello stabile.
Di origine celtica, il nome Breisach ha il significato di spartiacque. Questo per il fatto che la collina dalla cui cima domina la romanica St. Stephansmünster, la cattedrale di Breisach, durante gli straripamenti del Reno, veniva circondata dal fiume, stagliandosi sola, in mezzo alle acque. Ora la zona è bonificata, seppur solo dal XIX sec.
La storia della città segue quella della regione di confine del Reno, con alterni passaggi sotto il dominio Francese e Germanico a partire dal XVII sec.
Dopo la doccia ristoratrice, Valery ed io ci dirigiamo nel centro cittadino, nel quale ceniamo all’ombra della cattedrale che ci osserva dalla collina. La stanchezza è tanta, ma ormai, solo un’ultima tappa ci separa dal ritorno a Milano