L’ultima tappa del tour della Foresta Nera, risalendo il Reno fino a Basilea
Ripartendo da Breisach am Rhein, proseguiamo nuovamente lungo gli interminabili argini dell’imponente Reno, per raggiungere Basilea (o meglio Weil am Rhein prima del confine svizzero, per calmierare i costi di pernottamento), da cui il treno ci riporterà a Milano.
Foresta Nera – Tappa 10: Mappa
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Cronaca di Tappa
La decima ed ultima tappa riprende da dove abbiamo lasciato il giorno precedente, interminabili sterrati sull’argine del Reno. Non ci mettiamo per cui molto a decidere di lasciare la sponda del fiume per addentrarci nell’entroterra, attraversando campagne e piccoli villaggi, fino a giungere a Neuenburg am Rhein.
Da qui ci riavviciniamo al Reno, stretti tra il corso del fiume e l’autostrada.
Più ci avviciniamo a Basilea, più il corso d’acqua diminuisce di larghezza (pur rimanendo imponente), per cui raggiungiamo punti in cui sugli argini sabbiosi, gruppi di persone passano pomeriggi cercando sollievo dall’arsura estiva.
Sempre più vicino a Basilea, il Reno si riunisce (sarebbe meglio si divide, ma dato che stiamo percorrendo il fiume controcorrente, dal nostro punto di vista si riunisce) al Grande Canale d’Alsazia, riacquistando vigore.
Gli argini sterrati e la macchia boscosa lasciano posto a periferie industriali e asfalto. Entriamo in Weil am Rhein nel tardo pomeriggio, provati dalla monotonia e lunghezza della tappa.
Prima di addentrarci in città in cerca di un albergo (pernotteremo in Germania, per contenere i costi), attraversiamo il Dreiländerbrücke, il ponte delle tre nazioni, posto al confine tra Germania, Francia e Svizzera. Riassaporiamo brevemente il cosmopolitismo europeo.
Troviamo un albergo in città, anche in questo caso mossi dalla stanchezza, non ci soffermiamo troppo sul prezzo.
La mattina successiva prepariamo le biciclette per l’ultima volta (tra ganci che si incastrano nelle ruote, pedali sugli stinchi, catene cadute e peso supportato, non ne siamo particolarmente tristi) ed attraversiamo il confine svizzero. Basilea risulta nuovamente carina ed accogliente, tanto che meriterebbe una visita più approfondita.
In stazione riusciamo facilmente a integrare il biglietto del treno con il supplemento per le biciclette (cosa che in Italia era una cosa quasi impensabile da fare) e ritorniamo a Milano. Salutiamo così la Foresta Nera, soddisfatti ed orgogliosi della nostra prima vacanza cicloturistica.
Un ultimo aneddoto: all’arrivo a Milano Centrale, scaricando, sempre con difficoltà, le biciclette cariche dal treno, incrociamo una venere olandese, che avrebbe preso il nostro treno appena giunto, per ritornare in Olanda. Questo angelo biondo, da Basilea era arrivata fino a Milano in bicicletta, tra passi e monti, con delle piccole borse come bagaglio. Alla mia offerta d’aiuto per caricare la bici in treno, lei, caricandosi la bici con una mano in spalla rispose “no problem”.
Abbiamo ancora molto da imparare sui viaggi in bicicletta.