Al centro esatto (o quasi) della Francia
Antica capitale della popolazione gallica dei Biturigi (sterminati da Cesare), Bourges si erge al centro quasi esatto della Francia. Le case a graticcio che si affacciano sulle strade, passano in secondo piano di fronte al patrimonio UNESCO che si staglia nella città, la gotica Cattedrale di Saint Etienne.
La città di Bourges sorge a pochi chilometri dal centro esatto della Francia, nell’antica regione del Berry, ormai scissa negli odierni dipartimenti, tra cui il Cher, di cui Bourges ne è capitale.
La città mantiene una classica impronta medievale, possedendo numerose case a graticcio che si affacciano su vicoli lastricati, e per la cattedrale gotica di Saint Etienne , patrimonio dell’UNESCO, essendo uno dei primi esempi di architettura gotica già precedente al XIII sec.
![]() | Città: Bourges |
![]() | Dpt.: Cher |
![]() | Regione: Centro-Valle della Loira |
![]() | FRANCIA |
La Città
Abbiamo scelto Bourges come tappa intermedia del viaggio di avvicinamento alla Bretagna, per la sua centralità, e, soprattutto, per il suo passato gallico e la famosa cattedrale.
Pernottiamo all’Hotel Rest Novo, situato in una zona verdeggiante , a pochi minuti di macchina dal centro. L’albergo è molto ben tenuto, con le camere che comunicano direttamente con il parcheggio, e con personale molto cordiale e disponibile. Anche la colazione abbondante e gustosa.
Con la mappa della città fornitaci in reception, ci dirigiamo nel centro. Parcheggiamo a pochi passi dalla Cattedrale, in un ampio parcheggio nella Place Seraucourt, totalmente gratuito e quasi vuoto (è lunedì sera, un lunedì d’Agosto).
A pochi metri dal parcheggio, si staglia la Cattedrale de Saint Etienne
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La Cattedrale di Saint-Etienne
La costruzione della cattedrale iniziò nel 1195, sulle rovine di una precedente cattedrale della quale si è conservata la cripta. La facciata, di oltre 40 mt. di larghezza, la classifica come la più grande al mondo. Le pareti esterne sono puntellate da contrafforti, strutture innovative per il periodo in cui vennero costruiti.
Come l’esterno, anche l’interno è maestoso. Le colonne, altissime, che sorreggono la volta, creano giochi di prospettiva. L’illuminazione è cupa, come ci si aspetta da una chiesa gotica, ma le vetrate, per la maggior parte originali del XII sec, danno una nota di colore, e suggestivi riflessi nella luce del tramonto.
Dal 1992, la cattedrale è stata inserita nella lista dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO, come prova della potenza cattolica nella Francia medievale, oltre alla bellezza delle forme architettoniche.
Dietro l’abside della cattedrale, c’è il parco del Musée Des Meilleurs Ouvriers de France, in Agosto carico di bellissimi fiori (subit o assaltati dal piccolo Sigfrido, che ci hanno fatto vincere gli sguardi infuocati di un’anziana seduta nel parco). Il parco presenta anche un’area giochi per bimbi.
Proseguiamo la visita della città percorrendo la Rue Moyenne, l’arteria principale che taglia in due il centro cittadino. Sulla via si affacciano i principali negozi ed eleganti edifici. Da qui si dirama la Rue Jaques Coeur, sulla quale è presente l’omonimo maestoso palazzo , costruito dal già citato ricco mercante cittadino appassionato di alchimia.
Parallela alla Rue Jaques Coeur, corre la Rue des Arènes, che presenta costruzioni più in stile medievale, classiche a graticcio. Suggestiva la piccola Chiesa Saint-Pierre-le-Guillard.
Ci colpisce molto il fatto che durante il nostro giro fino a questo momento, abbiamo trovato poca gente, e, soprattutto, molti locali chiusi. Entriamo in un pub per cenare, ma veniamo rimbalzati in quanto non cucinano la sera. Riusciamo quindi a farci servire in una brasserie, le Central Bar, che pare essere uno dei pochi locali aperti. Fortunatamente c’è una lasagna a microonde apprezzata da Sigfrido. Valery ed io invece mangiamo salciccia e patate. Solo vagando dopo cena, scopriamo altre zone molto più vive e ricche di locali.
Una è la Rue des Beaux Arts, con la propria antistante piazza alberata. Un’altra la Place Gordaine, che raggiungiamo percorrendo la Rue Mirebeau, forse la più caratteristica delle strade della città, chiusa da ammassi di case a graticcio dalle finestre e tetti storti. La luce serale che si affievolisce, gli interni delle case che sprigionano una calda illuminazione, rendono la Rue Mirebeau molto romantica. Dopo la Place Gordaine, imbocchiamo la Rue Bourbonnoux, che ci riporta alla cattedrale, imponente e regale.
La luce del giorno sta svanendo, lasciamo il luogo di culto incorniciato da un cielo a sprazzi dorati. Ritorniamo in albergo, a rifocillarci di sonno, per la prossima tappa verso la Bretagna.
La capitale dell’alchimia…Bourges mi è già entrata nel cuore!!
Che posto meraviglioso, di quelli dove perdersi diventa un sogno ad occhi aperti…pazienza se non c’era nessuno, secondo me l’atmosfera dev’essere stata oltremodo meravigliosa!
Peccato per la presenza davvero risicata di locande tipiche dove mangiare la sera: è una cosa che non capirò mai dei francesi (ma in generale in tutto il nord Europa è così).
Un saluto ragazzi! 😉
In effetti l’assenza di persone creava una sensazione davvero particolare, tra l’inquietante e l’affascinante 😅. Poi però ti appare la cattedrale illuminata dalla rossa luce del tramonto, è rimani solo estasiato.