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Auray e Il port de Saint Goustan sul Morbihan

Auray, affascinante porto sul Morbihan

La giornata alla scoperta del Golfo del Morbihan, ci porta a sostare nella piccola cittadina di Auray, costruita a cavallo dell’omonimo fiume, che sfocia nel golfo. Il caratteristico porto di Saint-Goustan, fa respirare al visitatore storie e gesta degli arcigni marinai bretoni. Sarà una delle tante bellissime immagini del tour della Bretagna.

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Auray è una cittadina che non ha l’imponente impatto visivo della vicina Vannes, ma possiede comunque un certo fascino, che le viene soprattutto dal porto di Saint-Goustan, pittoresco quartiere di pescatori collegato alla città da un antico ponte di pietra.

Il porto si trova  sulla riva est del fiume omonimo Auray, che sfocia nel golfo del Moribhan. A Saint-Goustan, protettore dei pescatori,  si respirano ancora le storie dei marinai che hanno solcato, e solcano tuttora, il Golfo e l’Oceano Atlantico oltre esso.

Auray stemmaCittà: Auray
Vannes - morbihan-stemma.pngDep: Morbihan
Vannes - bretagna-stemma.pngRegione: Bretagna
france flagFRANCIA
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  Auray – la storia (   clicca per espandere )
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La Città

Auray si sviluppa sull’omonimo fiume, anche chiamato Loc’h, che sfocia nel golfo del Morbihan.

Arriviamo in città dopo aver visitato il golfo del Morbihan e Carnac, in un pomeriggio in cui si sono velocemente alternate calde schiarite estive con violenti rovesci temporaleschi. Arriviamo in città, durante uno di questi. Il parcheggio è difficoltoso a causa del gran numero di turisti ma riusciamo a trovare un posto, a pagamento, nella Place du Loch.

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Bardati di giacche impermeabili e cappelli, ci dirigiamo, sotto la pioggia, lungo le strade che costeggiano il centro, ricche di localini e negozietti tipici. Da qui raggiungiamo Place de la Republique, affollata da numerose bancarelle per il giorno del mercato.

La strada pedonale denominata Rue du Chateau, parte dalla piazza e scende rapidamente verso il fiume. Si tratta di un vicolo caratterizzato dalla presenza di botteghe di artisti, pittori e scultori, che rende il percorso molto colorato e variopinto.

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In fondo alla via ci appare il Pont Neuf monument historique de france. Il ponte originario, risalente al XIII secolo si chiamava Ponte di Saint-Goustan, ed assunse, poi, il nome attuale dopo la ricostruzione effettuata nel 1464. Il ponte che sormonta il fiume Loc’h, collega il centro di Auray con il vecchio porto di Saint-Goustan.

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Il Porto di Saint-Goustan
Il porto di Saint-Goustan è una delle attrazioni principali di Auray. Il ponte di epoca medievale collega il centro cittadino con il vecchio villaggio di pescatori, e con l’antico porto commerciale. Sono ben visibili le banchine e gli attracchi, oltre a poche barche private ormeggiate. I tetti scuri e le case bianche omogenee, amplificano l’idea del villaggio indipendente dalla cittadina.
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Superato il ponte ci si può inoltrare nelle ripide vie che si addentrano tra le vecchie case dei pescatori, o percorrere la banchina del molo (intitolato a Benjamin Franklin) per poi salire verso l’Église Saint-Goustan monument historique de france.

Se si ha voglia di faticare un poco ci si può inerpicare sulle rampe che risalgono il promontorio, opposto rispetto al porto, ove un tempo sorgeva l’ormai distrutto castello di Auray. La piccola fatica è ampiamente ripagata dalla vista spettacolare che si ha dalla collina, del porto di Saint-Goustan, che si palesa da quassù nella sua interezza, con il ponte medievale che lo collega alla città.

La costruzione, nel XVII secolo, del porto di Lorient, significò per Saint-Goustan un lento declino, tanto che ad oggi è divenuto unicamente un porto turistico.

La pioggia, intanto ha lasciato il posto ad un timido sole e lungo le sponde del Loc’h ci concediamo una merenda a base di gelato (per la gioia del piccolo Siggy).

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Riprendiamo la macchina per spostarci poco fuori Auray, a Brech, sede della Certosa di Auray monument historique de france, edificata sul luogo della battaglia di Auray del 1364, e del massacro dei prigionieri dello sbarco di Quiberon del 1795.

Il complesso monastico è imponente, delimitato da muri, campi ed alberi

Il sito è visitabile gratuitamente (info:  ) ma la costante assenza di tempo ci permette solo una veloce vista esterna. Tanto è bastato però, per riuscire ad immaginare le file di soldati medievali che nel 1364 si fronteggiavano consapevoli di partecipare alla battaglia decisiva della loro guerra.

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