Carnac, la testimone della preistoria europea
Gli allineamenti di Carnac, migliaia di pietre erette migliaia di anni fa sulle coste del Golfo del Morbihan, e che, da allora, si stagliano come testimoni della storia che è passata nelle terre bretoni, lasciandoli, per la maggior parte, invariati nel tempo.
Si stima che le pietre di Carnac siano state erette intorno al 3500 a.c., anche se alcuni studiosi le datano addirittura al 4500 a.c. Nonostante la discordanza di date, Carnac viene, in ogni caso, considerato come il più antico insediamento umano di cui si abbiano testimonianze.
Nessuno sa di preciso perchè sia stato eretto un così considerevole numero di menhir. Diverse sono tuttavia le teorie. C’è chi ritiene che si trattasse di un osservatorio astronomico e chi invece lo identifica come vasto complesso di luoghi di culto; per la seconda teoria, gli allineamenti indicherebbero varie strade tutte convergenti verso un templio coperto che si trovava al centro del sito (esistono dei resti di mura di forma circolare che indicano l’esistenza di una struttura). Altri sostengono che le pietre potrebbero essere steli funerarie celtiche, altri ancora le ritengono vestigia di un campo romano fondato durante le guerre di Giulio Cesare contro i Veneti (teoria improbabile per via della datazione delle pietre). La più suggestiva delle teorie, però, si fonda sulle leggende arturiane: gli allineamenti di pietre sarebbero soldati delle legioni di invasori romani, tramutate in solida roccia dal potente Merlino. Quest’ultima teoria con il passare del tempo venne fatta propria dal cristianesimo che convertì le legioni di invasori romani in eserciti pagani, tramutati in pietra da Papa Cornelius.
Tutta la zona di Carnac è puntellata da resti preistorici, ma tre sono, di fatto, i grandi allineamenti. Purtroppo, in alta stagione, i siti sono aperti al pubblico solo tramite visite guidate. Per un tuffo solitario nei millenni passati, vagando tra i menhir, senza frotte di turisti, la stagione giusta va da Ottobre a Marzo.
- Menec: Il sito più numeroso, contenente il maggior numero di menhir, 1050 per una lunghezza di 950 metri. Qui si trova il centro visitatori, in cui prenotare le visite guidate di accesso al sito, ed un ampio parcheggio, decisamente affollato. Anche senza guida, si può seguire il percorso che costeggia l’allineamento, attraversando il piccolo villaggio di Le Menec, un tutt’uno con le antiche pietre che lo lambiscono.
- Kemario: Sicuramente il più suggestivo dei tre siti, grazie alla maestosa dimensione dei suoi 1029 menhir che si stagliano sul campo. Il sito è stato, tuttavia, chiuso all’accesso dei visitatori, poiché il grande afflusso causava una forte erosione del terreno, pericolosa per la stabilità dei menhir.
- Kerlescan: il più piccolo dei tre siti, con 555 pietre.
Altri siti degni di nota sono:
- il tumulo di Saint-Michel, luogo di sepoltura dei dignitari dell’epoca preistorica. Nel 1663 sulla sua sommità venne costruita una cappella da cui il tumulo prende appunto il nome;
- il Gigante di Le Manio, a sud degli allineamenti principali, che con i suoi 6,5 metri, è il menhir più alto della regione.
La giornata a Carnac
Allineamenti di Menec
Allineamenti di Kemario
In considerazione della massa di persone che si riversa nel centro cittadino di Carnac per pranzo, decidiamo di spostarci verso la costa, verso il golfo del Morbihan, alla sua imboccatura con l’Oceano Atlantico. La spiaggia è fredda, e il cielo grigio, le nuvole nere da temporale sembrano in procinto di scatenare la propria forza sul litorale da un momento all’altro.
Mangiamo a Carnac Plage all’Hôtel Restaurant Les Rochers, dove mi strafogo di cozze alla bretone, immerse nella tradizionale salsa al burro (Siggy una pizzetta mentre Valery un’insalata).
Dopo pranzo ci concediamo una sosta in spiaggia. Osserviamo l’Oceano in lontananza, ed il lungo bagnasciuga libero per la bassa marea. Carnac Plage è una località turistica, con innumerevoli eleganti case che si affacciano sul golfo. Per Siggy è il primo contatto con l’Oceano Atlantico.
Incoraggiati dal temporale che finalmente decide di riversarsi sulla costa, riprendiamo la macchina e costeggiamo i notevoli appartamenti di villeggiatura. Con le prime gocce che cadono ed i lampi che si infrangono nel golfo, ci inoltriamo nuovamente nel fitto della vegetazione del Morbihan.