Il secondo tratto del Freedom Trail di Boston.
Lasciata l’imponenza dei palazzi della Downtown di Boston, il Freedom Trail prosegue attraverso il North End, il quartiere storico degli immigrati, per giungere a Charlestown, culminando nell’obelisco in ricordo alla battaglia di Bunker Hill.
Leggi il post sul Freedom Trail parte 1


La seconda parte del Freedom Trail si sviluppa al di fuori del centro cittadino di Boston, lontano dagli imponenti grattacieli che oscurano gli antichi edifici in legno del XVIII sec. Supero il North End Park e mi inoltro nel quartiere del North End, uno dei primissimi insediamenti residenziali della città (si pensa già dal 1646). L’architettura della zona è caratteristica degli edifici a cavallo del XIX e XX secolo, condomini in mattoni rossi con scale di sicurezza in ferro, che erano abitati soprattutto da immigrati. Furono gli immigrati stessi ad adoperarsi per rendere il sobborgo un luogo migliore, ristrutturando e aggiustando, con spirito di mutuo soccorso tipico dei residenti più umili. Forte è quindi l’impronta Italo Americana nel quartiere (circa un terzo dei residenti ha origini italiane). Ancora oggi ci sono celebrazioni e parate per festività italiane come la Festa di Sant’Antonio. Un’altra considerevole fetta di residenti è di origine irlandese, stanziatasi nel North End durante la grande migrazione causata dalla carestia irlandese del 1847.
Mi lascio alle spalle la zona del Quincy e Feneuil Market. Il Freedom Trail, si addentra tra i vecchi palazzi popolari, superando insegne dai nomi italiani. Nel North End si può chiaramente osservare uno scorcio di quella che fu la storia dell’immigrazione Americana.
Old North Church

Si tratta della più antica chiesa di Boston, datata 1723. Superati gli innumerevoli locali italiani del North End, ci si addentra nel Paul Revere Park, nel quale dominano la statua che rappresenta la cavalcata di mezzanotte ed il campanile dell’Old North Curch, il più alto di Boston. Su indicazione di Revere stesso, nella notte del 18 Aprile 1775, proprio in cima a questo campanile, venne lanciato il segnale che indicava l’avanzata degli inglesi verso Lexington e Concord: “one if by land, two if by sea”. Due lanterne vennero accese per informare i patrioti a Charelstown che gli inglesi stavano avanzando in barca sul Charles River. Quanto a Paul Revere, la notte stesa, partì dalla Chiesa per compiere la sua celebre cavalcata verso Lexington e Concord, per avvertire i capi ribelli dell’imminente arrivo degli inglesi. La battaglia di Lexington e Concord fu la prima battaglia della Guerra di Indipendenza Americana.
Copp’s Hill Burying Ground

Datato 1659, è il luogo di sepoltura di mercanti e artigiani che, nel tempo, hanno risieduto nel North End. La posizione rialzata sulla collina, oltre a fungere da postazione dell’artiglieria inglese durante la battaglia di Bunker Hill, offre una vista di Charlestown e del Maurice J. Tobin Memorial Bridge, che qualcuno ricorderà nel film Mystic River di Eastwood, ambientato proprio a Boston (e precisamente a Eagle Hill).

Proseguendo lungo il Freedom Trail, si lascia il North End, e si attraversa il Charles River passeggiando sul Charlestown Bridge, da cui si possono osservare le banchine del porto, nonché il TD Garden, casa dei Boston Celtics e dei Boston Bruins. Nel periodo in cui visitavo la città, erano in corso le finals di confederazione tra Philadelphia ed i Celtics (che purtroppo non sono riuscito a vedere), ed il clima sportivo in città era alle stelle (al momento della stesura di questo articolo, i Golden State si sono aggiudicati il titolo). Alla fine del ponte, si entra a Charlestown, un elegante quartiere residenziale, un tempo città separata da Boston (addirittura prima capitale della Massachussetts Bay Colony) e poi fusa con quest’ultima nel 1874. Nel penitenziario di Charlestown, vennero giustiziati gli italo-americani Sacco e Vanzetti, il cui celebre caso giudiziario mobilitò le proteste in molte nazioni europee.
Bunker Hill Monument

Per commemorare la battaglia di Bunker Hill (e Breed Hill) combattuta il 17 Giugno 1775 tra i coloni americani e gli inglesi, in cima alla collina di Bunker Hill, è stato eretto un obelisco di 67 metri. I rivoluzionari, dopo la battaglia di Lexington e Concord e l’ormai inevitabile guerra contro la corona, occuparono e fortificarono le colline abbandonate nei dintorni di Boston, senza l’opposizione degli inglesi, i quali pensavano di poter sloggiare facilmente i coloni dalle proprie postazioni. Il contingente inglese dovette, tuttavia, compiere tre cariche prima di riuscire ad obbligare al ritiro gli americani, subendo grosse perdite, e conseguendo una vittoria pirrica nei confronti dei rivoluzionari. Questi ultimi, ritiratisi a Cambridge, pur avendo perso la battaglia, acquistarono fiducia e consapevolezza, comprendendo di poter combattere alla pari degli eserciti di professione inglesi. Questo entusiasmo, fu uno dei fattori che garantirono agli americani la vittoria finale sulla corona. Gli eleganti edifici intorno alla collina, non aiutano ad immaginare i momenti della battaglia: i fumi dei moschetti, le urla e le cannonate delle artiglierie. Ma il cielo plumbeo, e l’asetticità del marmo del monumento, lasciano un senso di malinconia. La scalata dei 300 gradini del monumento, lascia invece il fiatone. Il biglietto per salire in cima all’obelisco si trova al museo di fronte alla collina ed è gratuito. La vista che si gode dalla sommità: Boston, i Charles e Mystic River, il North End, è impagabile.

USS Constitution

Varata nel 1797, è la più antica nave americana ancora galleggiante. Prese parte agli scontri della Guerra Anglo-Americana del 1812 e fa bella mostra di sé ancorata alle banchine di Charlestown. Per visitarla, occorre avere con sé il passaporto (salvo per statunitensi e canadesi)