L’appuntamento con la guida è alle 8 del mattino nella hall del Dan Boutique Hotel. Il nostro cicerone è il Professor Marsiglia, che già svolse il medesimo compito durante il primo viaggio dei miei genitori in Terra Santa. Prima dell’arrivo del professore, mi concedo un momento per assaporare la vista di Gerusalemme dalla terrazza dell’albergo. Non vedo l’ora di perdermi tra i vicoli della città che più di altre ha mosso l’immaginario di interi popoli, nel corso dei secoli.
Veniamo raggiunti da Paolo (che alloggia al Salomon Hotel) ed attendiamo l’arrivo del Professore. La nostra guida si presenta in tenuta sportiva, con una giacca di jeans ed un cappello di pelle alla Crocodile Dundee, tanto che mi viene un leggero sospetto sulla tranquillità del nostro tour. Il Prof. rimarrà con noi fino alle 15.30; in quanto Venerdì, deve essere a casa entro l’inizio dello Shabbat.
Con l’autista di fiducia arruolato dalla guida, comincia la scoperta della Città Santa.
Gerusalemme, la Mappa
Il Monte degli Ulivi
Prima tappa, il Monte degli Ulivi. Per arrivare al luogo tanto famoso per le culture cristiana ed ebraica, percorriamo in auto una grossa arteria che costeggia le mura della città vecchia, per poi iniziare a salire sul monte Scopus che ascende fino a diventare il Monte degli Ulivi. Nella risalita, passiamo davanti al primo ospedale di Gerusalemme (Hadassan Hospital) e alla prima università (Hebrew University of Jerusalem) entrambi di epoca sionista, costruite per modernizzare la Palestina (all’epoca protettorato inglese), ed in parte rafforzare la comunità ebraica del primo post guerra. Sul crinale del monte, mentre attraversiamo un quartiere a prevalenza musulmana, la prima veduta della città vecchia. L’immagine della Cupola della Roccia ci scorre di fianco. Ma, al momento, è il versante opposto che attira maggiormente la mia attenzione. Verso est, le case si diradano, lasciando spazio alle secche colline rocciose, oltre le quali, fin dove l’occhio riesce ad arrivare, il deserto. Questa sarà un’immagine che difficilmente dimenticherò. Gerusalemme, ultimo baluardo della civiltà prima dei rigori del deserto Giordano. La fortezza Bastiani che si affaccia sul deserto dei Tartari.
Dal Monte degli Ulivi, la Città Vecchia. La foto che tutti conoscono.
Si vede la Spianata del Tempio, con la moschea di al-Aqsa e la celeberrima Cupola della Roccia. Il Muro del Pianto è precluso alla vista. Cupole, campanili, minareti. Il tutto circondato dalle mura di Gerusalemme, contro le quali si sono schiantate migliaia di vite. La città vecchia è un agglomerato di architetture religiose che percorrono millenni di storia. Il crinale del Monte degli Ulivi, che scende nella valle del Cedron da cui risale il monte Moria sul quale si aggrappa la città vecchia, è sommerso da tombe, lapidi in pietra di cimiteri ebraici (sul versante del Monte degli Ulivi) e musulmani (sul versante opposto). Secondo la Bibbia, è da qui che inizierà il giudizio universale, e la resurrezione dei morti. Questo ne fa un ambito luogo di sepoltura (un po’ come aver parcheggiato all’imbocco dell’autostrada ad un concerto degli AC/DC, per evitare l’ingorgo in uscita)
Gerusalemme, la storia
In questa cornice, il professor Marsiglia, ci introduce alla città. In un’ora e mezza di prologo (sempre molto interessante) ci è stata illustrata la topografia della città, e le teorie sulla fondazione e sui primi insediamenti.
Gerusalemme, posta a 800 metri di altezza, è da sempre stata un luogo di pastori e allevatori, non al centro delle grandi vie di comunicazione degli imperi dell’antichità, ma che a partire dagli egizi, per passare agli assiri e ai babilonesi, è stata soggetto di loro interesse.
Abbiamo ripercorso la storia dei primi regnanti, Saul, Davide e Salomone, con la costruzione del primo Tempio, luogo in cui era custodita l’Arca dell’Alleanza. Quest’ultima andò perduta con la distruzione del Tempio da parte dei babilonesi di Nabucodonosor II, nel VI sec. a.c. Secondo le tradizioni, l’arca risiede tuttora nei sotterranei sommersi dalle rovine dei templi distrutti, rendendo sacra e preclusa al cammino la spianata soprastante. Molte culture rivendicano il possesso dell’arca nella propria storia, ma, come insegna Indiana Jones, sappiamo quale ne sia stato il reale destino.
Al ritorno dalla cattività babilonese, venne costruito il Secondo Tempio che verrà costantemente ampliato, raggiungendo il massimo splendore sotto Erode. Prima dell’arrivo dei romani, Gerusalemme venne conquistata da Alessandro Magno, dagli egiziani, siriani, ed infine riconquistata dai maccabei, il cui capostipite e condottiero Giuda Maccabeo, eletto re a furor di popolo, venne contestato in quanto non di discendenza davidica. La città cadde sotto il dominio romano nel 63 a.c. Il malgoverno e la corruzione dei vari dignitari romani, e le privazioni alle quali era soggetto popolo ebraico, portò alla rivolta del 70 d.c. durante la quale la città venne distrutta, ed il Secondo Tempio raso al suolo (proprio bersagliato dal Monte degli Ulivi). Nessun tempio fu più ricostruito, e parte del muro di contenimento della spianata, il Muro Occidentale, il celebre Muro del Pianto, viene venerato dalla religione ebraica come ultima testimonianza dell’antico Tempio di Salomone. Dai romani ai bizantini, dal paganesimo al cristianesimo, la città ebbe una fiorente nascita di luoghi sacri legati alla vita, e soprattutto alla morte, di Gesù Cristo. Grazie soprattutto alla madre dell’imperatore Costantino, Elena, vennero edificate chiese, come la prima Basilica del Santo Sepolcro, vennero trovate reliquie (tra cui i chiodi e la croce di Cristo), si posero le fondamenta per un fiorente business sui pellegrinaggi dei luoghi sacri.
La conquista araba del VII secolo d.c. rese Gerusalemme città sacra anche per l’Islam. Forse per un disegno accentratore, e per aumentare il prestigio della conquista, il califfo Omar rese Gerusalemme luogo fondamentale per l’espansione araba. I luoghi sacri dell’ebraismo, diventano luoghi sacri dell’Islam, e la roccia su cui Abramo si apprestava ad uccidere Isacco, diventa il luogo in cui il profeta Maometto lascia la propria impronta nell’ascesa verso il cielo. Vennero costruite moschee e minareti, oltre al capolavoro dell’arte araba, frutto delle conoscenze architettoniche di costruttori bizantini ed edificio più antico dell’Islam, la Cupola della Roccia.

Gerusalemme, Storia di una città-mondo
A cura di Vincent Lemire
Se si vuole scoprire la storia di Gerusalemme, dagli albori fino ai giorni nostri, ripercorrendo i passi che hanno caratterizzato, e forgiato, ciò che è ora la città, questa è la lettura perfetta.

Gerusalemme Gerusalemme
Dominique Lapierre e Larry Collins
14 Maggio 1948. Le primissime fasi della travagliata nascita dello Stato di Israele, descritto in un'avvincente testimonianza dal giornalismo storico di Lapierre e Collins.
Le crociate. I luoghi sacri passano nuovamente di mano, la moschea di al-Aqsa diventa la sede dei Templari (il cui nome ha origine appunto dal tempio di Gerusalemme). E di nuovo Saladino, i mamelucchi, gli ottomani, otto secoli di governo mussulmano. Solo nel 1917, con la caduta dell’impero Ottomano, terminò il predominio di stampo islamico sulla città, diventando la capitale del mandato inglese della Palestina. Ma già alla fine del XIX sec. un gran numero di Ebrei era immigrata in Terra Santa, mossi dai secoli di persecuzioni europee, e dal forte movimento sionista di fine ottocento, il cui scopo era la fondazione di uno stato di Israele, libero per definizione dall’antisemitismo. Nel 1948, con l’aiuto degli Stati Uniti e dell’Europa post bellica, la visione sionista prese definitivamente forma. Una forma odiata dagli stati vicini, che mal tollerarono l’espropriazione dei propri territori per la creazione dello stato ebraico. Come descrive il libro Gerusalemme Gerusalemme di Collin e LaPierre, la guerra portò alla vittoria di Israele, e al consolidamento dei propri confini (i tristemente celebri territori occupati). Nelle due grandi guerre successive (dei 6 giorni e dello Yom Kippur), Israele ne uscì sempre vittoriosa, consolidando la propria forza, e, soprattutto, conquistando definitivamente Gerusalemme. Oggi Isreale è uno stato moderno, ma la
Dal Monte degli Ulivi, si riescono a vedere tutti questi avvenimenti.

Israele lo stato degli Ebrei
Limes
La rivista di geopolitica (Ottobre 2018) fa il punto (al 60° anniversario della nascita dello Stato) della situazione dei confini, della diaspora e degli interessi di Isreale, soprattutto dopo l'emanazione della legge fondamentale che dichiara Israele stato del popolo Ebraico
Verso la valle del Cedron
Dopo l’esaustivo ed emozionante prologo, il Professore ci guida nella discesa del crinale verso la città, costeggiando le numerose e suggestive tombe che attendono il giudizio divino. La stretta e ripida strada è una babele di gruppi di pellegrini da tutto il mondo, che si affollano lungo il percorso obbligato verso valle. Frotte che seguono il capogruppo con in mano una bandiera delle filippine, gruppi di robusti africani in attesa, venditori ambulanti che sciorinano poche parole in molte lingue differenti. Tutti diretti alle chiese che si scorgono a fondovalle, una circondata da ulivi secolari, l’altra dalle caratteristiche cupole dorate ortodosse.
La prima chiesa trattasi dalla cosiddetta Chiesa di Tutte le Nazioni, nel giardino dei Getzemani, luogo in cui fu arrestato Gesù all’inizio della passione dopo aver ricevuto da Giuda il bacio traditore. Il giardino dimostra di come nell’antichità, forse prima di un inaridimento del suolo, la zona doveva essere dominata da rigogliosi ulivi, i cui ultimi eredi fanno da cornice alla Chiesa dell’Agonia in cui è venerata la pietra sulla quale Cristo sudò sangue, nella veglia prima dell’arresto. All’interno della chiesa (entriamo durante una funzione in portoghese per un gruppo di pellegrinaggio brasiliano) le piccole cupole che sorreggono la volta blu ricoperta di stelle, contengono gli stemmi delle nazioni che hanno contribuito alla costruzione dell’edificio.
La chiesa ortodossa russa è la Chiesa di Maria Maddalena, le cui cupole dorate riflettono e risplendono della calda luce del sole. Dal suo rigoglioso giardino, si ha una splendida vista di un’altra cupola dorata ancor più famosa, e delle mura della città, che dominano la valle sottostante.
All’uscita dai Getsemani, l’autista ci recupera tra il marasma di turisti, taxi abusivi, pullman di tour organizzati, e ci porta verso la città vecchia, verso la porta di Sion.