Locronan è annoverato tra i prestigiosi gruppi le plus beaux villages de France e le petite cités de caractèr (paragonabili al nostrano i borghi più belli d’Italia). Già una prima occhiata è sufficiente per capire che tali riconoscimenti non sono per niente avventati.
La Mappa di Locronan
La Storia di Locronan
L’etimologia di Locronan deriva dal bretone Lok, luogo consacrato, e Ronan, nome del santo, missionario cattolico irlandese, che nel quinto secolo d.C. vagò per la regione insegnando e convertendo la popolazione. Ancora oggi, San Ronan è molto venerato in Bretagna (soprattutto a Locronan, la cui chiesa ne ospita le reliquie). Prima dell’avvento del cattolicesimo, la zona dell’attuale villaggio ospitava un luogo di culto druidico costituito da un quadrilatero di 12 km di perimetro, suddiviso da 12 punti, che si presume fossero legati al posizionamento degli astri nei diversi mesi dell’anno. Nei secoli, i menhir vennero sostituiti con dodici stazioni del calvario di Cristo creando il percorso conosciuto come la grande Troménie (che veniva percorso tutte le domeniche da San Ronan)
Nella zona di Locronan, sin dal basso medioevo, era attiva una florida cultura della canapa, da cui si sviluppo’ un’intensa industria tessile e di produzione di vele per navi (si ritiene che vele che sospingevano il naviglio dell’Invincibile Armada, provenissero da Locronan). Il commercio tessile durò fino al 1914, data di chiusura dell’ultimo telaio.
Un veloce pomeriggio a Locronan
Arriviamo al parcheggio di Locronan pochi attimi prima delle 18:00, sulla strada di ritorno per Quimper, dopo aver speso la giornata sull’Ile-de-Sein. La maggior parte dei visitatori sta ormai lasciando il borgo, liberando il grande parcheggio a pagamento. La tariffa è di 4 euro per tutto il giorno. L’inserviente, un giovane ragazzo capellone metallaro, ci fornisce l’ adesivo per la sosta istruendoci che con questi avremo la possibilità di parcheggiare a Locronan tutte le volte che vorremo, per tutto l’anno successivo, senza costi aggiuntivi. Detto questo, raccoglie il suo zaino, e se ne va. Lasciata la macchina, ci dirigiamo all’ingresso del borgo e notiamo subito il cartello nel luogo in cui pochi attimi prima era presente il metallaro. Il cartello informa che il parcheggio è a pagamento fino alle 18:00, scoccate da poco. Difficilmente riusciremo a tornare nel corso del prossimo anno.
Il villaggio di Locronan lascia immediatamente sorpresi. Le basse case in granito con i tetti in pietra, le colorate ortensie blu e azzurre, qualche fiore rosso acceso, l’impeccabile pulizia. Tutto sembra perfetto. Il numero di turisti non è eccessivo (probabilmente per l’orario), per cui passeggiare per Locronan alimenta la suggestione di ritrovarsi in un classico villaggio bretone in pieno medioevo. Lasciamo la via principale Rue de Priorè per seguire la Venelle de la Poste, che permette di addentrarsi tra i suggestivi e curatissimi edifici in pietra. Il cielo azzurro acceso è un ottimo sfondo per gli scuri tetti.
La Chiesa di San Ronan
Dalla Venelle Toul Prichen, da cui si accede alla Biscuiterie di Locronan, nella quale si respira l’antica aria dei mestieri di un tempo (oltre il profumo dei biscotti al burro bretoni), sbuchiamo nella piazza centrale del paese, La Place de L’église, dove svetta la Chiesa di San Ronan, ed il suo imponente e fiero campanile. All’interno della chiesa, nella cappella Pénity sono custoditi i resti del santo, ilo cui sarcofago è illuminato da giochi di luci creati dalle colorate vetrate. La chiesa, e la piazza, sono state spesso utilizzate come luogo di riprese di film, tra cui il vincitore di tre premi Oscar Tess, di Roman Polansky e con Natassja Kinski (e dedicato dal regista alla moglie Shanon Tate, la quale gli suggerì di effettuare una trasposizione cinematografica del libro, prima di partire per Los Angels dove si consumò il suo tragico destino per mano della “Family” di Manson).
Usciti dalla chiesa, visitiamo il piccolo cimitero dietro di essa, che contiene diverse caratteristiche lapidi in pietra.
Chemin de Kerguénolé
Ritornando sulla Rue de Four, seguiamo la Venelle des Templiers, che sale verso la collina, inoltrandosi nel bosco. Incrociamo così il Chemin de Kerguénolé, un sentiero costeggiato da eleganti ville, e immerso nella vegetazione, da cui si intravede l’Oceano, non molto distante
Per tornare verso il centro cittadino seguiamo la Rue de Saint Maurice, da cui si ha una splendida vista sopraelevate di Locronan, con l’imperioso campanile che sbuca dai tetti in pietra. Il grosso dei turisti se ne è andato, lasciando il borgo in un’affascinante solitudine. Le strade si svuotano, le vetrate delle case si accendono di caldi luci. Ripercorriamo la strada maestra lasciandoci alle spalle la chiesa di San Ronan, seguendo forse i passi intrapresi dal Santo, in una delle sue tante Domeniche di processione.
