Lasciamo l’accogliente casa di Danielle di buon ora (per quanto un bimbo dormiglione possa permettere la partenza di buon ora). Saluteremo anche il Finistère, per entrare nella regione della Côtes d’Armor, e le scogliere che si affacciano sulla Manica.
La prima tappa del giorno è Huelgoat, l’affascinante foresta di pietra.
Da Quimper a Lannion, la Mappa
Salutiamo il Finistère
Per percorrere i 60 km che separano la foresta da Quimper, ci avventuriamo per strade secondarie, in un alternarsi di boschi e vasti campi di grano. I paesini che attraversiamo sono simili gli uni agli altri: basse case in pietra, giardini fioriti, e la chiesetta gotica nel centro del villaggio. È Ferragosto, ma non sembra esserci molta vita per le strade.
Giungiamo ad Huelgoat a metà mattina, giusto in tempo per una passeggiata nella foresta prima di mangiare qualcosa.
La foresta di Huelgoat è davvero spettacolare. Il primo tratto, è composto da numerosi massi che sembrano essere stati scagliati da creature gigantesche, per poi divenire un fitto bosco sommerso dal muschio. Anche in questa foresta, come nella maggior parte delle foreste bretoni, l’aria di leggende arturiana viene tramandata dalla popolazione locale.
Guerlesquin e la Côtes d’Armor
Il paesaggio segue ad essere un alternarsi tra campi e boschi, fino a quando non giungiamo al paese di Guerlesquin, attratti dai cartelli che lo certificano come Petite cités de caractère. Ci accoglie un villaggio che pare disabitato, forse perché ferragosto, o forse perché Guerlesquin non è attraversato dalle centrali vie di comunicazione della regione. Ma, grazie all’assenza di persone, il fascino trasmesso dalla piazza centrale sulla quale si affacciano le tipiche case in pietra, e dove svetta la chiesa di Saint-Tenenan, è davvero grande. Ci sentiamo per pochi istanti padroni del borgo. Nel breve lasso di tempo che spendiamo a Guerlesquin, visitiamo le antiche prigioni signorili, aperte gratuitamente, anch’esse erette nella piazza centrale del paese.
Nell’ultimo tratto di strada verso Lannion, raggiungiamo la costa della Manica, dove incontriamo le prime spiagge davvero estive del viaggio. La Manica è diversa dall’Oceano Atlantico. Il clima è più caldo (anche se ventoso) per cui i lunghi litorali sono molto più affollati di bagnanti. E, tra poco, un nuovo piccolo bagnante si aggiungere alla moltitudine, per il suo primo bagno nella Manica. Il piccolo Siggy.