Ci svegliamo salutati da un caldo sole mattutino, pronti per affrontare la giornata. Siamo a Lannion, nella casa di Moon, e il programma odierno prevede di percorrere il Sentiero dei Doganieri, che da Plumenec’h raggiunge Perros Guirec, attraversando la spettacolare Costa di Granito Rosa, simbolo della Bretagna.
La conformazione geologica del caos granitico rosa è presente in solo altre due zone al mondo, in Corsica ed in Cina, rendendo il Sentiero dei Doganieri bretone un’ambita meta turistica. I comuni di Perros Guirrec e Plumenec’h inoltre, offrono numerosi servizi per il forte afflusso di visitatori, quali alberghi, ristoranti, casinò e divertimenti vari.
Celebre è l’immagine del faro rosa, il Faro di Men Ruz, svettare sopra una scogliera del medesimo colore, contornato da un mare blu acceso.
Il Sentiero dei Doganieri - la Mappa
Saint-Guirec, il primo tratto del sentiero
Attraversando Perros-Guirrec di prima mattina, veniamo colpiti dai numerosi turisti e, soprattutto, dalla loro non più verdissima età. Superato con una certa difficoltà il trafficato centro, giungiamo a Plumenec’h, nel quartiere di Saint-Guirec, dove riusciamo a parcheggiare la macchina in quello che sembra essere l’ultimo posto libero del paese (l’affollamento di turisti è notevole)
Il Sentiero dei Doganieri, antica via di controllo delle coste per combattere il contrabbando, è un percorso di circa 4 km che parte dalla spiaggia di Saint-Guirec e giunge alla spiaggia di Trestaou di Perros-Guirrec. Il tracciato si snoda attraverso i grandi massi granitici che costituiscono la scogliera rosa, avvolta da una fitta vegetazione di edera colorata, e incorniciata da un acceso mare blu. Una delle immagini più belle della Bretagna.
Tanti sono i turisti (molti italiani) che si affollano lungo il sentiero. Seguendo l’esempio del sito della Pointe du Raz, il tracciato è attentamente delimitato, per evitare che i visitatori si disperdano su tutto il litorale devastando la flora, come succedeva in passato.
Alcune ville in stile barocco, costruite con la stessa pietra rosa della scogliera, si ergono splendide tra la vegetazione. Una piccola cappella fa capolino tra la fitta edera.
Il faro di Men Ruz e la Scogliera Rosa
Alla Maison de Littoral, non molto distante da Saint-Guirrec, si possono recuperare informazioni sulla storia luogo, e sulla evoluzione e gestione nel corso degli anni. Dalla maison, inoltre, si ha una splendida vista del faro di Men Ruz. La calca rende difficile giungere al ponte e al faro stesso, ma, scegliendo passaggi alternativi che si addentrano tra gli scogli, tagliando il grosso dei turisti, si riescono a raggiungere punti da cui poter contemplare in tranquillità la costa.
Le conformazioni rocciose più imponenti si ergono nella prima parte del percorso. Piccole baie si aprono, dominate da ammassi di rocce rosa talmente grandi da sembrare castelli a guardia dei promontori. Moltitudini di ragazzini e adulti si arrampicano sulle pietre, si addentrano nei cunicoli, come eserciti a guardia dei manieri. Siggy, non ancora abbastanza abile nelle scalate (cammina da pochi mesi), osserva le ferventi attività comodamente dal passeggino.
Perros-Guirec
Giunti al parcheggio del semaphore, il sentiero comincia a salire, addentrandosi nella vegetazione (fornendo anche un gradito riparo dal sole). La costa si modifica abbandonando le formazioni di caos granitico. Dalle fronde, intravediamo spiaggette nascoste frequentate da poche persone. In breve, raggiungiamo i periferici edifici di Perros-Guirec, eleganti ville e appartamenti in affitto per la stagione estiva. Il nostro tratto di Sentiero dei Doganieri termina con la spiaggia di Trestaou, una lunga lingua sabbiosa affollata di turisti. Il lungomare di Perros-Guirrec che costeggia la spiaggia è ricco di locali, ristoranti, alberghi, caffè, nella più classica tradizione delle località balneari.
Ci fermiamo al ristorante del Casinò, attratti (almeno io) dal cartello all’ingresso che invita a provare le muelles avec frites (cozze e patatine fritte). Valery ordina un improponibile tagliere di salumi (la maggior parte d’anatra) mentre per Siggy proviamo la strada dei bastoncini di pesce invece dei classici nuggets di pollo (l’esperimento fallisce). Insoddisfatta dal proprio pranzo, Valery si consola con una fetta di torta ed un caffè al barettino del minigolf. Seduti sulle poltroncine, sorseggiando le nostre bevande, osserviamo tranquillamente il cielo che si annuvola piano piano, rinfrescati dalla lieve brezza che si solleva.
Per ritornare a Saint-Guirec, ripercorriamo il Sentiero dei Doganieri a ritroso, addentrandoci nuovamente tra le meraviglie rosa.
La spiaggia di Saint-Guirec
Giunti alla spiaggia di Saint-Guirec, celebriamo il battesimo di Siggy nella Manica. La spiaggia non è grande quanto quella di Trestaou, ma è incorniciata dagli scogli rosa, e dominata dal castello di Costaérès, posto su un isolotto poco al largo. Nonostante la temperatura sia lontana da quella dei litorali estivi italiani, Siggy sembra entusiasta di bagnarsi nella Manica. Durante il bagno, abbiamo il primo forte contatto con la marea bretone. La marea sta scendendo, e, seppur quasi impercettibilmente, la linea dell’acqua si ritira sempre di più, liberando scogli e tratti di spiaggia sempre nuovi. Siggy raccoglie sassi e li lancia nel mare, all’infinito. Io mi avventuro tra gli scogli appena emersi cercando dei primissimi piani di creature marine. Trovo giusto qualche conchiglia, e un granchio grande quanto un’unghia.
Dopo un’oretta abbondante, riusciamo a distogliere Siggy dal lancio dei sassi, e ad uscire dall’acqua. Ripartiamo verso Lannion a tardo pomeriggio inoltrato, imbottigliandoci nel traffico di Perros-Guirec. Prima però ci fermiamo in uno store di prodotti tipici bretoni, dove possiamo pensare ai regali da riportare in Italia.
Cogliamo l’occasione per fare la spesa per la cena, tra cui vengo ammaliato dalla gustosa salsiccia di Tolosa, ignaro della maledizione che reca con se.