La mattina ci accoglie con un cielo carico di nubi, e una persistente pioggerella scozzese. Il placido rumore della pioggia e la scura luce che attraversa il spesso tendaggio della casa di Doune ci fanno sentire nel pieno di una rilassante domenica autunnale casalinga. Dobbiamo invece chiudere i bagagli e riprendere la strada verso Inverness.
Dopo colazione, carichiamo la macchina, lottando contro Siggy che vorrebbe buttarsi nuovamente sui giochi del parco (bagnati). La tappa odierna è lunga, 230 km, e ci porterà a Inverness, meta da cui partire per l’esplorazione di Loch Ness.
Non vogliamo riprendere subito la highway che ci porterebbe velocemente verso la nostra destinazione. Vogliamo addentrarci nelle strade meno trafficate, immerse nella natura scozzese.
Verso Inverness, la mappa
Le strade per Inverness
Prendiamo la A84, poi A85, che si addentrano nel Loch Lomond & The Trossachs National Park, immerse in boschi e Loch ( tra cui il Lomond è uno dei più caratteristici di Scozia). Sulla strada è presente la deviazione per Balquhidder, piccolo villaggio in cui è presente la tomba di Rob Roy, fuorilegge che depredava le Lowlands, le cui gesta vennero romanzate creando un personaggio cavalleresco (vedesi il film con Liam Neeson). La nostra strada però non è diretta verso Loch Lamond, ma verso il Loch Tay, deviando per la ancor meno frequentata A827. Percorrendo tale strada, abbiamo il primo impatto con le Highlands. Scoscese colline brulle avvolte da nubi, frequentate solo da mucche o pecore. Piccoli villaggi di tanto in tanto, con poche case sparse, e sparuti cimiteri.
Deviamo nuovamente verso Fortingall, in cui la guida suggerisce una sosta.
Fortingall, il tasso e Ponzio Pilato
Se la precedente strada era poco battuta, il tratto per Fortingall sembra totalmente abbandonato. Una stretta stradina ad una sola corsia, attraverso colline e campi, che giunge ad un minuscolo agglomerato di case, sviluppato intorno ad una chiesetta in pietra (con annesso cimitero). La persistente pioggerellina, e l’assenza di persone, crea un’atmosfera surreale.
Fortingall è famosa per ospitare, nel cimitero della chiesa, un tasso. Un tasso la cui età è stimata tra i 3000 e 9000 anni. Probabilmente l’essere più antico d’Europa. Nel corso dei secoli, pezzi di legno sono stati staccati dal tronco e dai rami, rovinando irrimediabilmente la pianta, che oggi è in realtà divisa in due arbusti. Per salvaguardarla, è stata cinta da un muro e da grate. Essere al cospetto di una creatura così antica, trasmette un senso di reverenza non comune, amplificato dall’uggioso tempo scozzese. Di quanti avvenimenti è stata testimone la pianta? Uno tra tanti: sotto le proprie fronde, più di 2000 anni fa, un giovane soleva sostare a meditare. Secondo la leggenda, tale giovane era Ponzio Pilato (si, quel Ponzio Pilato), che si narra sia nato proprio a Fortingall.
Salutiamo il tasso, e mi intrattengo con una ragazza colombiana con la quale scambio qualche parola in spagnolo. Mi racconta di quanto sia innamorata della Scozia e del come gli scozzesi abbiano propagato la loro cultura in tutto il mondo, persino in Colombia (ad esempio nelle uniforme scolastiche colombiane in tartan). Riprendiamo la macchina per andare a pranzare, a Amberfeldy, considerato il centro esatto della Scozia.
Aberfeldy, il centro della Scozia
Famosa per il suo omonimo whisky, Aberfeldy è una piccola cittadina, che si sviluppa intorno alla via centrale e alla Piazza (the Square) dove sono presenti locali e ristoranti. Proprio nella Piazza troviamo The Fountain, il nostro primo pub scozzese. Interni in legno e moquet di 10 cm di spessore, scale, svariate stanze, e una lunga lista di gin. Non vedevo l’ora di respirare l’aria del classico pub scozzese. Prendiamo degli hamburger, e una pizza dal kid’s menù per Siggy, oltre ad una doverosa pinta di Ale. Terminato il pranzo, prendiamo un caffè al diripettaio Habitat Caffè, che ci accoglie con giovani e carine cameriere e tradizionale musica dal vivo.
Verso Inverness
Dopo la rilassante sosta, e dopo aver fatto la spesa, ripartiamo verso Inverness. Risaliamo il corso del fiume Tay, per dirigerci verso Tummel Bridge. Non vogliamo prendere subito la A9, ma percorrere ancora un po’ le desolate strade provinciali, immerse tra colli e foreste. Entriamo in autostrada a Calvine.
L’autostrada prosegue veloce costeggiando il Cairngorms National Park, un altopiano molto frequentato da turisti per via dello sci e di innumerevoli percorsi trekking. Sulla strada,incrociamo distillerie di whisky come la Dhalwinnie Distillery sul fiume Trulm. Il tempo è ancora piovoso, e le nuvole incappucciano le brulle cime delle highlands. proseguiamo velocemente fino a vedere il Moray Firth, il golfo sul quale si affaccia Inverness.
La nostra casa è nel quartiere Scourgie, a circa 20 min a piedi dal centro di Inverness, in un bellissimo contesto residenziale di basse villette e parchi giochi per bimbi. Anche in questa occasione troviamo dei giochi in legno, un tappeto elastico, che rendono impegnato il piccolo Siggy. Solo all’imbrunire, riusciamo a convincere il pupo ad andare a cenare. Il caldo appartamento ci riaccoglie per la tranquilla serata scozzese. Domani ci aspetta il celebre Loch Ness.
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